Corso di metrica: 10, esercitazioni e considerazioni finali

corso di metricaCon questa lezione si conclude il corso dedicato a chi vuole scrivere testi perfetti dal punto di vista metrico. C’è ancora spazio e tempo però per un esercizio finale e per delle considerazioni che, spero, vi accompagneranno durante la vostra carriera di autori.

Chi di voi ha seguito il corso per intero ha ormai acquisito tutti gli elementi necessari per analizzare senza problema qualsiasi testo della musica italiana. Per questo applichiamo adesso tutte le nostre conoscenze e “studiamo” il testo di una canzone cui abbiamo accennato in una delle prime lezioni.

Si tratta della poesia San Martino di Giosuè Carducci, resa ancora più famosa (se così si può dire) dall’ormai celebre interpretazione di Fiorello. Nella lezione già citata ho detto che “un testo scritto in metrica ha un suo ritmo che gli consente di sopravvivere anche al di fuori di una eventuale musica, perché è il ritmo dentro di esso che lo rende cantabile“.

Provate a leggere la poesia di Carducci senza pensare alla musica, vedrete che ha una sua musicalità già ben definita (nella stesura del testo, riporto tutti gli elementi che visti nelle lezioni precedenti).

1^ strofa (quartina)
(A) La nebbia a gl’irti colli (settenario piano)
(B) piovigginando sale, (settenario piano)
(B) e sotto il maestrale (settenario piano)
(C) urla e biancheggia il mar; (settenario tronco)

2^ strofa (quartina)
(A) ma per le vie del borgo (settenario piano)
(B) dal ribollir de’ tini (settenario piano)
(B) va l’aspro odor dei vini (settenario piano)
(C) l’anime a rallegrar. (settenario tronco)

3^ strofa (quartina)
(A) Gira su’ ceppi accesi (settenario piano)
(B) lo spiedo scoppiettando: (settenario piano)
(B) sta il cacciator fischiando (settenario piano)
(C) sull’uscio a rimirar (settenario tronco)

4^ strofa (quartina)
(A) tra le rossastre nubi (settenario piano)
(B) stormi d’uccelli neri, (settenario piano)
(B) com’esuli pensieri, (settenario piano)
(C) nel vespero migrar. (settenario tronco)

Come potete notare, si tratta di una poesia estremamente regolare. La prima strofa segue uno schema che si ripete identico in tutte le altre.

Vediamo adesso come il compositore abbia lavorato rispettando moltissimo il lavoro dell’autore. E pur tuttavia ha usato artifici propri della musica per dare un “colore” diverso a quel ritmo già insito nella poesia, riuscendo così a trasformarla in canzone. Nessuna poesia infatti può diventare un brano musicale se non la si arricchisce con gli elementi tipici di una canzone, mentre molti testi per canzone hanno le carte in regola per diventare splendide poesie senza alcun ritocco.

Ecco qui di seguito il testo della canzone. Non ripeto le specifiche metriche perché sono identiche; sottolineo però con il rosso i “caratteri” che fanno della poesia San Martino la canzone San Martino.

Ritornello
La nebbia agli irti colli
piovigginando sale
e sotto il maestrale
urla e biancheggia il mar.

1^ strofa
Ma per le vie del borgo
dal ribollir dei tini
va l’aspro odor dei vini
l’anime a rallegrar.

Ritornello
La nebbia agli irti colli
piovigginando sale
e sotto il maestrale
urla e biancheggia il mare. (settenario piano)

2^ strofa
Tra le rossastre nubi
stormi di uccelli neri
com’esuli pensieri
nel vespero migrar.

Ritornello
La nebbia agli irti colli
piovigginando sale
e sotto il maestrale
urla e biancheggia il mare.

3^ strofa
Gira sui ceppi accesi
lo spiedo scoppiettando
sta il cacciator fischiando
sull’uscio a rimirar.

Ritornello
La nebbia agli irti colli
piovigginando sale… (sfumando)

Come avrete notato, le differenze sono minime, le ho indicate in rosso.

Non mi voglio soffermare sulle singole sillabe in più o in meno in quanto non cambiano la struttura metrica della canzone, se non per ciò che riguarda il quarto verso del ritornello che dalla seconda volta diventa un settenario piano (ricordate la lezione n. 4?).

Il ritornello è invece l’elemento più importante dell’intero brano. Il compositore deve dare un punto di appiglio all’ascoltatore e lo fa ripetendo più volte la stessa frase musicale e le stesse parole. Per questo quella che è la prima strofa della poesia diventa invece il ritornello della canzone. Per dare ancora più vivacità al brano, il compositore usa poi una tecnica molto utilizzata in musica. Ogni ritornello è arrangiato in modo più ricco rispetto al precedente e suona su un’ottava più alta. In questo caso poi nell’ultima ripetizione l’arrangiamento si fa più “leggero” portando l’orecchio dell’ascoltatore al naturale silenzio…

Infine, voglio farvi notare il vero “colpo di genio” di tutto il brano. L’inversione di 3^ e 4^ strofa che a mio avviso, anche grazie alla musica sempre più “incalzante”, cambia l’atmosfera di tutta la canzone.

Vi invito a rileggere l’intera lezione (se non lo avete già fatto) ascoltando in sottofondo il brano di Fiorello. Vi assicuro che ne varrà la pena!

Eccoci ora giunti davvero alla fine di questa lezione e dell’intero corso di metrica. Che dire? Avete letto e imparato nozioni tecniche importanti. Il verso, la rima, l’accento tonico, la strofa, il ritornello, il titolo. Sono nozioni che nel bagaglio culturale di un autore a mio avviso non possono mancare. Tuttavia, mai come nel caso della musica, vale il detto: impara l’arte e mettila da parte! Perché la musica è tecnica ma è soprattutto cuore. E’ sentire, è fantasia, è capacità di provare e far provare emozioni. E non c’è emozione se la scrittura diventa schiava della tecnica. La grande sfida di noi autori è quella di andare oltre la tecnica, lasciarsi andare alle emozioni, trovare il giusto equilibrio tra l’una e le altre.

Una volta immagazzinata la tecnica vi verrà spontaneo concentrarvi sulle emozioni, sul sentimento, sull’ispirazione. Da quel momento in poi la tecnica vi guiderà in silenzio, senza farsi quasi sentire. Il mio augurio è che per voi questo accada nel più breve tempo possibile. Se questo corso di metrica si rivelerà utile anche per uno solo tra voi, sarò felice di averlo scritto.

Grazie per avermi seguito fin qui. Buona musica a tutti!

INDICE DEL CORSO

Opera tutelata su Patamu.com

Domenico A. Di Renzo - MpA

Autore di testi iscritto SIAE e diplomato al CET, la scuola di musica di Mogol, frequentata grazie a una borsa di studio SIAE. Collabora con alcuni artisti emergenti per i quali ha curato i testi del disco di esordio. Ha ideato MUSICApuntoAMICI nel 1999, agli albori di internet in Italia, quando realizzare un sito non era così scontato (e semplice) come oggi. Cura i profili social e alcune rubriche del sito. Ha scritto un corso di metrica online e tiene corsi completi per autori di testi presso scuole di musica. Laureato in Giurista d'impresa e della Pubblica amministrazione, è esperto in diritto del lavoro e in diritto d'autore. Biografia completa su www.domenicodirenzo.it.

2 Risposte

  1. cristina ha detto:

    buonasera,mi chiamo Cristina Giannini scrivo da Siena e sono un’autrice di testi, io ho scritto un libro testi e vorrei sottoporlo alla valutazione di Domenico A. Di Renzo, ho grande stima, o fargli leggere qualcosa di mio, come devo fare?grazie

  2. Salve, le rispondiamo in privato. Saluti, Raffaella – Redazione MpA

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