“Rabbia Rosa”. Tributo a Rosa Balistreri

"Rabbia Rosa". Tributo a Rosa BalistreriOggi vi vogliamo presentare un evento molto interessante, uno spettacolo in cui i temi sociali sposano la musica. Temi che sono molto più attuali di quanto, ad una prima (superficiale) lettura, potrebbe apparire. L’evento prende il titolo – molto evocativo – di RABBIA ROSA; si tratta di un tributo a Rosa Balistreri. Sette brani tratti dal songbook della cantastorie siciliana rivivono in arrangiamenti folk-rock.

Il progetto discografico “Rabbia Rosa” è nato da un’idea del cantautore fiorentino Fabio Balzano, il quale ha radunato intorno a sé un gruppo di eccellenti strumentisti composto da Riccardo Brizzi (batteria e percussioni), Michele Mingrone (chitarra elettrica) e Gabriele Savarese (violino, chitarra flamenca) per rendere omaggio al repertorio di Rosa Balistreri, cantastorie siciliana e depositaria della tradizione musicale isolana.

Quannu iu moru/cantati li me’ canti/nun li scurdati/cantati pi l’antri
(quando morirò/cantate i miei canti/non li dimenticate/cantateli per gli altri)

Così cantava Rosa Balistreri nel suo ultimo canto e quell’invito è diventato ispirazione profonda nel ripensare, riscrivere e riarrangiare il suo songbook, seguendo il filo rosso della sua passionalità nel denunciare le contraddizioni della sua terra, le condizioni di vita delle donne, dei contadini e dei carcerati, lo sfruttamento dei lavoratori, la mafia e la corruzione.

Registrato presso il Boomker Studio di Firenze da Federico Cioni e Matteo Marliani, il disco raccoglie sette brani, frutto di un rigoroso lavoro di ricerca sulle registrazioni storiche effettuate dalla cantante siciliana per il Tauro Record e Cetra Folk, che nel loro insieme disegnano un ideale viaggio nella memoria alla riscoperta di un patrimonio culturale di valore inestimabile.

Dal punto di vista musicale l’album si caratterizza per eleganti arrangiamenti dal moderno côté sonoro che partendo dall’utilizzo di strumenti contemporanei, incrociano ed attraversano sonorità differenti dai Balcani ai suoni del Mediterraneo, dal rock alla roots music, il tutto senza perdere mai il legame con la matrice popolare. Le scelte sonore rimandano direttamente ai luoghi, ai fatti e alle azioni raccontate nei testi delle canzoni, imprimendo allo spettacolo nuances che uniscono antico e moderno, presente e passato.

Il risultato è un lavoro di rara intensità dal cui ascolto emerge il profondo legame familiare che unisce il cantautore toscano a Rosa Balisteri.

L’album realizzato con il patrocinio dell’Istituto Ernesto de Martino, verrà presentato a Firenze, il 12 gennaio 2018 alle ore 21.45 al Circolo Arci Il Progresso in Via Vittorio Emanuele II 135.

CHI ERA ROSA BALISTRERI?

Rosa Balistreri era una cantante, ricercatrice e interprete della grande tradizione del folklore musicale siciliano e tra le prime a denunciare la condizione delle donne e dei lavoratori nella Sicilia del ‘900. Rosa canta numerose poesie e canti siciliani, valorizzando in particolare gli scritti di Giuseppe Ganduscio e Ignazio Buttita, che arricchirono il patrimonio del canto popolare siciliano musicando numerose liriche di poeti ignoti che appartenevano alla loro terra. Rosa venne scoperta proprio a Firenze, quando conobbe il pittore Manfredi Lombardi, di cui fu compagna per molti anni: fu proprio il pittore fiorentino che, insieme all’amico poeta Ignazio Buttitta, le dette lo stimolo per divenire l’artista che oggi ricordiamo. Nel 1968 partecipa a “Ci ragione e canto” di Dario Fo. Rosa Balistreri viene tuttora ritenuta una delle voci piu’ autentiche e sofferte della cultura popolare siciliana. Tra gli artisti che hanno reso omaggio alla sua carriera, da ricordare soprattutto Carmen Consoli, da sempre legata alla sua musica e alla sua poetica.

LO SPETTACOLO

Il progetto “Rabbia Rosa” nasce per consegnare al mondo contemporaneo il folk siciliano (e tracce di folk toscano) attraverso una reinterpretazione dei brani e dei testi arrangiati sia con strumenti caratteristici del folklore, che con strumenti contemporanei. Un progetto che prende spezie e sapori delle tradizioni musicali piu’ disparate, dall’oriente ai Balcani, dal western al rock, mantenendo forte la sua matrice popolare. Le scelte sonore ispirano ai luoghi e alle azioni descritte nei testi, dando allo spettacolo un’atmosfera e un colore insieme arcaico e moderno. Il repertorio, cantato in Licatese, il dialetto del suo paese d’origine, prevede soprattutto canzoni note e meno note cantate a suo tempo da Rosa. Le sole eccezioni riguardano alcuni brani di Dodi Moscati, voce principe del folk toscano, scoperta proprio da Rosa, scelti per gettare un ponte tra Toscana e Sicilia, i luoghi dove Rosa ha vissuto, e alcuni brani inediti scritti da Fabio Balzano, nipote di Rosa e cantautore a sua volta. Un repertorio ampio e destinato ad allargare ancora i suoi confini. Alla parte strettamente musicale affianchiamo l’aspetto visuale e teatrale, con momenti di lettura poetica, narrazione di testi sia originali che mutuati dalla grande tradizione siciliana (Giuseppe Ganduscio, Ignazio Buttitta).

PERCHE’ RABBIA ROSA?

Perché Rosa era sanguigna, passionale (proprio come Fabio), e aveva tutte le ragioni di essere arrabbiata. Cantava le contraddizioni della sua terra, le condizioni dei carcerati, dei contadini, delle donne, denunciava lo sfruttamento, la mafia, la corruzione.
“Rabbia Rosa” è un progetto caratterizzato da uno stretto legame con l’Istituto Ernesto De Martino di Sesto Fiorentino, uno dei principali centro di diffusione della musica popolare italiana, e dalla voglia di contaminare i suoni tradizionali con influenze disparate, sempre nel rispetto dello spirito originale dei brani.

MUSICISTI:

FABIO BALZANO
Voce e chitarra.

“Avevo all’incirca 12 anni quando in televisione al telegiornale trasmettevano la triste notizia della morte di una cantautrice italiana, famosa per la sua carriera… vidi i mie parenti molto amareggiati. Fu in quell’occasione che mia madre mi raccontò la storia di sua zia Rosa Balistreri. Lasciai correre del tempo prima di interessarmi realmente alla sua persona. In casa però i racconti, gli episodi, le storie su questa donna non finivano mai. Iniziai così ad appassionarmi alla sua musica, che ascoltavo su vecchi vinili in casa di mia nonna, e iniziai a studiare la sua carriera. Grazie a questa passione, mi sono affacciato al mondo della musica, cominciando anche a comporre brani inediti: nel 2014 è stato pubblicato il mio primo disco come cantautore “…per 10 minestre”. Con questo progetto ritrovo le radici della mia storia”. (Fabio Balzano)

GABRIELE SAVARESE
Violino, mandolino.
Diplomato in chitarra e violino. Affascinato dal flamenco, studia con Juan Lorenzo, Oscar Herrero e frequenta le master class di Manuel Granados, Gerardo Nunez, Josè Luis Postigo, J.Grecos. Come chitarrista col quintetto Rojo Porteno ha vinto vari concorsi musicali e suonato in prestigiosi festival in Italia. Con la Baro Drom Orkestar approfondisce il repertorio gipsy dalla Mitteleuropa all’Europa dell’Est e ha all’attivo più di 200 concerti tra Italia, Svizzera, Germania e Austria. Collabora con l’orchestra “Nuova Eventi Musicali” (Petra Magoni, Ginevra Di Marco, Simone Cristicchi) e con l’Orchestra Giovanile del Veneto (Lucio Dalla, Amedeo Minghi) e, come violinista, con varie compagnie di flamenco italiano. In teatro ha lavorato con attori del calibro di Ugo Pagliai, Debora Caprioglio, Paolo Hendel, Carlo Monni. Collabora con l’autore Beppe Dati.

MICHELE MINGRONE
Chitarre, qualche voce.
Chitarrista anomalo (infatti in questo progetto suona una chitarra più simile a un basso…) innamorato dei suoni desertici e sghembi di gente come Marc Ribot, Nick Cave e Calexico, cantante e autore di canzoni, scrittore per passione e su commissione, ha composto musiche per spettacoli teatrali, cortometraggi e mostre d’arte. Ha pubblicato nel 2006 il disco “Scaramouche” della band omonima per Emi Records, suonando in contesti importanti quali il Neapolis Festival e il festival Metarock di Pisa. Ha pubblicato inoltre, nel 2008, il cd di ambient noise “Hindenburg” pubblicato per l’etichetta russa Clinical Archives. Nel 2012 è uscito il suo primo romanzo “L’ultima tournée di Sally O’Hara” (Ed.it), naturalmente legato al mondo della musica. Collabora alla serie di volumi “Appunti di Rock” curati da Andrea Gozzi per l’editore “Il Foglio Letterario”. Dodi Moscati era una sua amica di famiglia, anche se purtroppo non l’ha mai conosciuta di persona: grazie a questo progetto può ricordarne l’opera.

RICCARDO BRIZZI
Percussioni, tamburello, bodhran, batterie, oggettistica assortita.
Maremmano, architetto, appassionato interprete del folk di tutto il mondo, ha un’anima hard rock che si intravede dall’energia con cui suona le percussioni. Ha suonato tra gli altri con Magnapasta, Scaramouche, Matti delle Giuncaie, aprendo i concerti di svariate band tra cui Toto, Roy Paci e Aretuska, Tonino Carotone.

TRACKLIST

1. Carzari ca si fattu cruci cruci
2. Buttana di to mà
3. Guarda chi vita fa lu zappaturi
4. Cantu e cuntu
5. Terra ca nun senti
6. Pirati a palermu
7. Primo viaggio

CREDITS

Fabio Balzano – voce e chitarra
Riccardo Brizzi – percussioni e batteria
Michele Mingrone – chitarra elettrica
Gabriele Savarese – violino, chitarra flamenca
exc. “Primo viaggio”: Fabio Balzano – voce; Gabriele Savarese – chitarra classica;
Mirco Capecchi – contrabbasso; Nicola Cellai – tromba; Federico Cioni – percussioni
Produzione artistica Rabbia Rosa e Boomker Sound Studio Firenze
Registrazione, mix e mastering Federico Cioni e Matteo Marliani
presso Boomker Sound Studio Firenze – www.boomker.net
ph. Sabrina Casiroli – Serie ineffabile imperfezione
model Silvia Torri – progetto grafico Michele Mingrone
logo rabbia rosa Noumeda Carbone

PER SAPERNE DI PIU’:

Website: http://www.rabbiarosa.com
Facebook: www.facebook.com/rabbiarosa

Raffaella - Redazione MpA

Appassionata di scrittura creativa e musica. Dalla classica alla lirica, dal pop al metal, senza distinzione di genere ma solo lasciandosi trasportare dalle emozioni e dai mondi fantastici in cui solo la musica ti sa trasportare. Da sempre affascinata dal web e dalle grandi potenzialità offerte dalla Rete e dai social network. Nel 2002, complice MUSICApuntoAMICI, ha conosciuto suo marito Domenico. Grazie a quell’incontro si è avvicinata alla scrittura di articoli di musica per il sito dedicandosi in particolare alla musica emergente italiana. Il lavoro le ha fatto cambiare vita e città ma quella visione aperta su chi vuole entrare da protagonista nel mondo della musica e quel progetto nato per creare uno spazio libero per la musica emergente italiana, non l’hanno più abbandonata.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

error: Contenuto protetto dalla copia!