Corso di metrica: scrivere testi per canzoni
Ciao a tutti, ragazzi. Con questo post, inizia un tutorial costituito da una serie di lezioni, più esercizi finali, dedicato a chi vuole imparare a scrivere testi di canzoni. Mi chiamo Domenico A. Di Renzo, molti di voi mi conoscono già per aver pubblicato su www.musicapuntoamici.it gli articoli della serie: Ho scritto una canzone.
Come promesso in quella sede, ho realizzato un corso di metrica perché ritengo sia importante, per chi vuole entrare professionalmente nel difficile mondo della musica, imparare le basi tecniche di costruzione di un testo che deve necessariamente “convivere” con la musica.
Fino a qualche anno fa, per iscriversi alla SIAE in qualità di autore della parte letteraria, era necessario affrontare un esame scritto, composto da due sessioni da svolgere nello stesso giorno. Nella prima, la commissione giudicatrice forniva un titolo sulla base del quale il candidato doveva scrivere un componimento in versi, una canzone composta da due strofe e un ritornello. Nella seconda sessione, invece, il candidato riceveva il testo letterario di una canzone nota a cui doveva adattare ritmicamente un nuovo componimento.
Dicevo, fino a qualche anno fa tutto questo, poichè per fortuna (purtroppo secondo altri) oggi non è più necessario sostenere alcun esame SIAE per iscriversi alla sezione musica in qualità di autore della parte letteraria. Ciò nonostante, ritengo sia importante capire come si costruisce tecnicamente un testo e nei prossimi post vedremo queste tecniche.
Vorrei però soffermarmi un attimo su un concetto importante. Conoscere queste tecniche non significa imparare a scrivere un “bel” testo, per quello è necessario avere anche delle qualità innate che, seguendo le onde della cosiddetta “ispirazione”, portano a mettere nero su bianco concetti espressi dalla mente (e dal cuore).
Vi invito pertanto a seguire questo corso, con la consapevolezza che la musica è fantasia, entusiasmo, invenzione, ma che studiare la metrica sia fondamentale per uscire dal dilettantismo e puntare dritto verso la strada del “professionismo” musicale. A questo proposito vi invito a leggere l’articolo Scrivere canzoni: nasce prima il testo o la musica?, nel quale ho cercato di rispondere ad una domanda che, sono sicuro, tutti voi giovani talenti vi siete posti almeno una volta nella vita.
Questi gli argomenti delle lezioni di cui si compone il corso:
- il testo della canzone;
- le vocali nelle parole: dittongo e iato;
- l’incontro di vocali nei versi;
- l’accento tonico e il verso;
- la rima;
- la strofa;
- analisi di testi famosi, parte I;
- analisi di testi famosi, parte II;
- il titolo della canzone;
- esercitazioni e considerazioni finali.
Vorrei che la vostra partecipazione al corso fosse il più possibile attiva. Per cui commentate le lezioni e lasciate tutte le vostre domande; cercherò di rispondere a tutti. Vi ricordo che alla fine del corso pubblicherò una serie di esercizi. Potrete, poi, postare i vostri svolgimenti tramite commento per ricevere miei pareri e correzioni.
Alla prossima dunque, con la prima lezione del corso.
Io,su consiglio di un mio amico musicista,ho scritto un paio di testi seguendo la metrica della melodia di altre canzoni.Poi lui,che non ha mai voluto sapere quali,ci ha messo sopra una musica completamente nuova con un risultato molto soddisfacente….
é una tecnica antica,mutuata dai trovatori del medioevo,i quali peraltro la melodia la cambiavano di rado,mutando solo il tema del momento per fini sociali….
E’ se la poesia classica,con la sua rigidità metrica,ti dà del modesto prosatore se sconfini dai versi tradizionali,alla fine aiutandomi su vecchie melodie ho solo più opzioni in un principio che,traslato nella musica leggera,è comunque legittimato dalla letteratura….quindi non si permetta di smontarmi ehehehhe
Gentile Carlo, mi fa piacere scoprire che ci sono persone che usano esattamente la mia tecnica per scrivere nuovi testi di canzoni. Una tecnica che mi è stata molto d’aiuto agli inizi, quando non avevo mai abbastanza musiche originali a disposizione per le mie idee. Devo dire però che poi, con il tempo, approfondendo lo studio della metrica, sono riuscito far “calzare” ancora meglio i miei testi con le melodie. Come vede non la “smonto” affatto 🙂
Sai Domenico,(mi permetto di darti del tu perché ritengo che,tra artisti,nella licenza poetica sia inclusa anche quella formale,più modesta per definizione:) :))fin dai primi anni di scuola mi è stato raccomandato di leggere molto se volevo migliorare la forma della mia scrittura,e col tempo ho capito il perché: praticamente abituando gli occhi a letture di qualità tendi,ineluttabilmente, a tenerli distanti dalle espressioni retoriche più approssimate,dalle quali sarebbe opportuno emanciparsi per non perdere entusiasmo,prima di tutto, nel rileggere ciò che si è scrive.
Si avverte la magia delle parole al suono dei loro accenti nella sequenza giusta, che esula dalla ridondanza di un ostentato termine erudito perché,come ben ci spiegherai nel tuo corso,anche in prosa,che della poesia rappresenta il suo nobile ramo cadetto,il fracasso di sofisticati strumenti musicali non coordinati non garantisce mai l’armonico effetto di un più disciplinato flauto.
Quindi,immagino che con un po’ di seria dedizione possa anche riuscire a colmare questa non trascurabile lacuna e proverò a seguirti, ma la possibilità che la mia inalienabile indolenza mi rigetti in consulenze melodiche preconfezionate è tutt’altro che remota
però se dalla frase tra parentesi sparisce il segno che evidenzia l’amichevole tono scherzoso che l’ha ispirata io non faccio una figura tanto edificante(c’erano 2 faccine sorridenti :):) )….mi scuso per l’involontaria protervia che traspare caro Domenico e sono pronto a riprendere le distanze formali più consone…..buona serata
Sono io a scusarmi per il disguido… in fase di approvazione del commento, erano apparsi dei quadratini. Pensando ad un problema di html, li ho cancellati. Visto che mi dici si trattava di due faccine, correggo il tuo precedente commento e le aggiungo… non mi sembra il caso di prendere le distanze per così poco 🙂 siamo tra amici… e gli errori possono capitare.
Bellissima iniziativa, sinceri complimenti.
Se non vi dispiace, a me farebbe molto piacere essere tenuto informato su iniziate come queste.
Grazie.
Luigi Ambrosio
Seriamente interessat…se possibil
volevo un consiglio , scrivo i brani seguendo la linea melodica e riesco anche a fare assonanze, rime e rispettare abbastanza la metrica…purtroppo non riesco a dare visibilità ai testi che vivono solo con laloromelodia ( ho presentato spesso i testi al concorso TMF – trascrivendoli in modo inappropriato di come vengono cantati ) come fare per presentarli al meglio mettendone in luce la correttezza scritturistica. qualcuno mi può aiutare ?
C’è una versione pdf?
No, non c’è la versione pdf ma… Presto ci saranno novità importanti, con la nuova edizione del corso completamente online e a distanza. In questi giorni pubblicheremo le indicazioni su come e quando iscriversi. Stay tuned!!! A presto e grazie per l’interesse dimostrato. Raffaella – Redazione MpA